Ho iniziato i miei studi con la Laurea Triennale in Scienze Psicologiche della Personalità e delle Relazioni Interpersonali (110/110 e Lode) con una tesi dal titolo "Gruppi omogenei nel Terzo Settore - Un’esperienza di osservazione partecipante", basata sulla mia esperienza di tirocinio triennale.
Mi sono poi specializzata in Psicologia Clinico-Dinamica (110/110 e Lode) con una tesi sperimentale dal titolo "Esplorazione dei fattori rilevanti nella formazione in psicoterapia - Il punto di vista di specializzandi, docenti e terapeuti", la quale è stata uno degli spunti per l'articolo:
"Rocco, D., Gennaro, A., Filugelli, L., Squarcina, P., & Antonelli, A. (2019). Key factors in psychotherapy training: an analysis of trainers’, trainees’ and psychotherapists’ points of view. Research in Psychotherapy: Psychopathology, Process and Outcome, 22(3), 369-378."
Ho svolto il tirocinio professionalizzante nell'ambito del lutto traumatico, partecipando a gruppi di auto mutuo aiuto, helpline telefonica, live chat, forum e convegni specifici rispetto a questa tematica.
Ho conseguito l’Abilitazione all’esercizio della professione di psicologo e mi sono iscritta all’Ordine degli Psicologi del Veneto (n. 11176).
Ho scelto di specializzarmi rispetto alla tematica della Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) e della gestione psicologica dell'infertilità con un Master organizzato dalla Scuola C.I.S.S.P.A.T., per poi continuare ad approfondire l'ambito con ulteriori convegni e seminari.
Attualmente sono specializzanda presso la Scuola di Psicoterapia C.I.S.S.P.A.T., a Padova.
Ho collaborato con l'Associazione "Psico Pronto Soccorso" di Fontaniva (PD), un servizio di accoglimento immediato, rivolto a tutti i cittadini che stanno affrontando un momento di disagio psicologico acuto.
Fonda le sue radici nelle teorie di Sigmund Freud e si è poi sviluppato grazie al contributo di diversi autori nel corso del tempo.
Si basa su un approccio collaborativo tra clinico e paziente e soprattutto sull'ascolto attento, rispettoso, empatico e non giudicante del paziente. Questo permette di mettere al centro la persona, rispettare i suoi vissuti, la sua storia, le sue emozioni e la sua unicità.
In questo modello, i colloqui approfondiscono le difficoltà segnalate grazie al racconto del paziente rispetto alla sua storia personale e famigliare e all’esplorazione delle sue emozioni e dei suoi modelli relazionali interiorizzati.
Finalità del supporto psicologico adottando quest'approccio è alleggerire il carico emotivo attraverso la comprensione empatica del disagio, l’aumento della consapevolezza rispetto alla sofferenza stessa, ma anche delle proprie risorse e potenzialità.